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Primo Levi e il Professor Pregliasco contro i no-vax

Se nemmeno in un Lager l’essere umano si è convinto a una umanità fatta di comune destino, qualunque argomento anche razionale non farà che confermare l’impossibilità della comunicazione umana, poiché chi ha deciso che la realtà deve adeguarsi a ciò che c'è nella propria testa e non viceversa non si convincerà mai del contrario.

 

 

Egregio Professor Pregliasco,

ho riflettuto molto sulla Sua presenza in piazza, all’Arco della Pace, a dicembre, tra i no-vax.

A Lei la mia stima e ammirazione per essersi speso in argomenti validi e concreti atti a convincere quelle persone a vaccinarsi, per quel poco che essa possa valere!

Lei ha ammesso di non aver convinto nessuno di essi sulla base dei fatti, ma nonostante tutto è davvero lodevole averci provato. Io, al contrario, sono convinto che per quanto concreti e misurabili, (vogliamo dire scientifici?), gli argomenti e i dati portati a sostegno di una tesi (o forse come tali, maggiore è la sfida nel negarli?) la comunicazione umana sia impossibile e i no-vax non si convinceranno mai. Mi spiego meglio.

Non lo dico io, ce lo dice Primo Levi nel suo capolavoro, “Se questo è un uomo” quando, cioè, parla di uomini destinati alla stessa tragica sorte in un lager, eppure capaci di non minor male verso i propri compagni di sventura di quello perpetrato dai veri aguzzini, i nazisti. Levi nei suoi scritti racconta di un polacco corpulento con cui deve condividere, lui, magrolino, un solo letto e una sola coperta: stringendosi e scaldandosi a vicenda; la coperta scalderebbe entrambi, senza sacrifici, ma il polacco egoista e prepotente, la tiene per sé. Levi non ci dice del destino di lui, probabilmente è finito nella camera a gas, e Levi ad Auschwitz è sopravvissuto: a cosa è servito tanto egoismo e male?

Vede, Professor Pregliasco, se nemmeno in un Lager l’essere umano si è convinto a una umanità fatta di comune destino, possiamo noi oggi sperare in un sacrificio banale come quello di fare un vaccino, per quanto possa fare paura, per proteggere i più deboli di noi e i maggiormente esposti alla pandemia?  Chi ha deciso che la realtà deve adeguarsi a ciò che c'è nella propria testa e non viceversa non si convincerà mail del contrario.

I no-vax non capiscono che è la solidarietà verso i più deboli che li salverà, e non il proprio egoismo. Il destino comune degli esseri umani è comunque la morte, prima o poi: la solidarietà allevia il tempo che dobbiamo vivere in attesa della morte.

I no-vax come il polacco credono di garantirsi la libertà ora, ma, miopi, non capiscono che sono proprio loro, ormai, e solo loro, quelli a morire e non solo biologicamente quando contraggono il virus.

Perciò, scusandomi per il mio pessimismo sulla natura umana e la mia posizione sulla impossibilità delle comunicazione umana, pur lodando il Suo sforzo, Professor Pregliasco, io non avrei usato i numeri, che essi si aspettavano. I dati, cui essi non avrebbero comunque creduto, il buonsenso cui essi sono insensibili. E’ l’umanità a farci esseri umani: avrei detto questo, pensate di essere più intelligenti? Siete solo disumani!

PS: ogni riferimento in questo esempio, Professor Pregliasco, a chi paragona le autorità attuali al nazismo e alla tragedia degli ebrei è puramente voluto.  Con stima, Renato Miradoli.

 

 

 

Renato Carlo Miradoli

Nato a Milano, laureato all'Università Cattolica del Sacro Cuore in lettere classiche, è traduttore di diversi libri dall'inglese all'italiano tra i quali Stonehenge il segreto del solstizio di Terence Meaden https://www.amazon.it/Stonehenge-solstizio-Osservatorio-astronomico-affascinante/dp/8834409272  e di poesie del poeta Roald Hoffmann http://www.roaldhoffmann.com/ presentate alla Milanesiana http://temi.provincia.milano.it/Milanesiana/giorno_30giugno.html rassegna culturale della Provincia di Milano.

Dal 2003 ha fondato la sua società di servizi linguistici, formazione, agenzia traduzioni, internazionalizzazione.
E’ docente di inglese e italiano per stranieri presso l’Università Bocconi di Milano, SDA, Master MIMEC, Politecnico di Milano, MIP Master del Politecnico, Istituto Marangoni, presso istituzioni e aziende clienti multinazionali e nazionali.