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Maigret e la ballerina del Gai Moulin: anatomia di un thriller geniale

90 anni fa, nel 1931, veniva pubblicato per la prima volta il 10° romanzo poliziesco di Georges Simenon della serie del noto commissario Jules Maigret. La Danseuise du Gai Moulin (La danzatrice del Gai Moulin pubblicato nel 1933 da Mondadori e in seguito La Ballerina del Gai Moulin), uno dei più sagaci e riusciti della saga.

Il successo fu enorme, e ne furono tratti due film, uno negli anni '60 dal titolo "Il caso difficile dell Commissario Maigret" e negli anni '70 un secondo film sempre tratto dal romanzo stesso.

La trama, infatti, fu subito definita geniale, un intreccio complesso e molto indovinato (si dice, autobiografico, di quando Simenon stesso, pare, da giovane finì nei guai per un fatto simile), durante la quale il Commissario Maigret, uno dei protagonisti degli eventi, appare solo in un secondo momento grazie al racconto non analogico, ma ricostruito e pieno di "caselle da riempire".

I fatti si svolgono a Liegi, in Belgio (Simenon era belga, infatti), e la morte in un night di un cliente proveniente da Parigi è solo l'inizio di una serie di colpi di scena inaspettati, imprevedibili, che richiedono una grande immaginazione.

I temi dell'amicizia tra due giovani adolescenti, del rapporto con i rispettivi genitori di estrazione molto diversa, del ruolo "border line" di alcuni dei personaggi e della stampa scandalistica (vedere la voce Fake News create ad arte) sono attualissimi e fanno riflettere.

La grandezza dell'intreccio narrativo, spesso raccontato a ritroso, da più punti di vista, addirittura iniziando dal punto di vista dei due giovani, è suggellata da un espediente grandioso interessante anche per chi scrive: a metà del racconto, il Commissario Maigret, elenca in una lista di 13 punti, il quadro del caso e delle ipotesi, allo smarrito collega Commissario di Liegi.

E così facendo, lo fa anche a beneficio del lettore, che resta così servito di un momento di svolta del romanzo.

C'è anche, come sempre leggera, mai retorica o paternale, ma sempre molto profonda, una morale del romanzo che parafraserei così: se nella vita cercate il brivido dell'emozione state attenti, poiché potreste trovare solo il brivido della paura e dei veri guai!

Buona Lettura!

 

Renato Carlo Miradoli

Nato a Milano, laureato all'Università Cattolica del Sacro Cuore in lettere classiche, è traduttore di diversi libri dall'inglese all'italiano tra i quali Stonehenge il segreto del solstizio di Terence Meaden https://www.amazon.it/Stonehenge-solstizio-Osservatorio-astronomico-affascinante/dp/8834409272  e di poesie del poeta Roald Hoffmann http://www.roaldhoffmann.com/ presentate alla Milanesiana http://temi.provincia.milano.it/Milanesiana/giorno_30giugno.html rassegna culturale della Provincia di Milano.

Dal 2003 ha fondato la sua società di servizi linguistici, formazione, agenzia traduzioni, internazionalizzazione.
E’ docente di inglese e italiano per stranieri presso l’Università Bocconi di Milano, SDA, Master MIMEC, Politecnico di Milano, MIP Master del Politecnico, Istituto Marangoni, presso istituzioni e aziende clienti multinazionali e nazionali.