Il blog di Renato Carlo Miradoli

Nei giorni scorsi, mi è capitato di soffermarmi su questo post in Instagram di Clarissa Neri, Editor, la quale, come potete vedere non apprezza molto con le descrizioni, colpevoli, a suo modo di vedere, di appesantire il ritmo di lettura. 

 

 

A chi, dopo il 305 d.c. gli chiese, lo scongiurò di tornare a occuparsi dell'Impero raggiungendolo a Spalato dove viveva ritirato, l'imperatore Diocleziano rispose con una frase rimasta alla storia: "Se sapessi che splendidi panorami contemplo dalla mia finestra e che piacere provo a veder crescere i cavoli che ho piantato, non mi rifaresti simili richieste."

 

 

Agli albori della romanità, la lotta tra Orazi e Curiazi, tra Roma e Alba Longa, che si disputavano la sacra discendenza dal mito di Romolo, vide un episodio curioso narrato da Tito Livio e riportato da Gianluca de Sanctis in questo bel saggio edito da Salerno Editore, dal titolo Roma prima di Roma.

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Alessandro Manzoni è considerato il padre del Romanzo italiano e uno dei grandissimi della cultura e della lingua italiana. La sua figura è stata imponente e ingombrante: alcuni critici sostengono che, per assurdo, dopo I Promessi Sposi fu così difficile “peritarsi” a scrivere qualcosa avendo come termine di paragone il capolavoro di Manzoni, che forse la letteratura italiana nell’800 ne ha avuto paradossalmente più danno che beneficio.

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Il giorno 29 novembre 1268 la morte di Clemente IV portò a una sede vacante di quasi tre anni, la più lunga elezione di un Papa della storia della Chiesa, fino al 1° settembre 1271 data di elezione di Gregorio X.

 

Se nemmeno in un Lager l’essere umano si è convinto a una umanità fatta di comune destino, qualunque argomento anche razionale non farà che confermare l’impossibilità della comunicazione umana, poiché chi ha deciso che la realtà deve adeguarsi a ciò che c'è nella propria testa e non viceversa non si convincerà mai del contrario.

 

Intervistato all’indomani del Febbraio del 313, data dell’Editto di Milano o di tolleranza, il quale rese lecite tutte le religioni (e non solo quella cristiana), non sappiamo se un qualsiasi abitante dell’Impero romano, persino se residente proprio a Milano (o, meglio, Mediolanum per chiamare la città con il suo nome latino) avrebbe mai saputo dire di essere consapevole, o meno, delle vicende politiche di quei giorni cariche di una portata storica decisiva per il futuro del potere politico e religioso (nell'immagine il libro edito dal Museo Archeologico di Milano per una guida storica e archeologica di mille anni di Milano).

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Il confine sottile tra credere e sperare

 

Perché ci stupiamo del fatto che ci siano esseri umani disposti a credere più alle panzane sui social che a rigorosi dati scientifici o, banalmente, alla realtà dei fatti?

 

Il Ramo sud del lago di Como, a seni e a golfi, con 2 monti, il San Martino e il Resegone, 3 torrenti e 1 fiume, l’Adda, che ci passa in mezzo, è ora come era nel 1600 quando inizia la storia che segue.

Vi immaginate se Manzoni avesse iniziato il suo romanzo capolavoro in questo modo?

Eppure la Book Blogger. Azzurra Sichera, spiega nella foto che l’incipit del romanzo deve seguire queste regole e io le ho solo applicate:

 

E' in uscita per Edizioni La Vita Felice, il mio secondo romanzo storico della saga dei Pisoni: Janus, della collera di Nerone e il discorso sulla libertà.

 

 

Suor Azzeccagarbugli contro Fedez Renzo.

Come disse Manzoni: mala cosa nascere poveri e ignoranti, ma peggio è essere azzeccagarbugli!

L'equivoco è una gran brutta cosa! E dai fraintendimenti vengono solo guai! Ma non sempre; e l'equivoco è proprio l'occasione di ispirazione per il grande Manzoni quando egli fa sì che Renzo si rivolga al dottor Azzeccagarbugli, invitato a ciò dalla “per poco, non mai stata” suocera Agnese che la sa lunga in quanto a (apparente!) sapienza del popolino.

 

Il Commissario Arrigoni e la fortunata serie di Dario Crapanzano ambientata negli anni '50 nascono, come nel caso di Camilleri, dalla penna di uno scrittore che ha iniziato a scrivere molto in là con li anni, sui settanta anni suonati.

 

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