Che Grillo fosse contro l'Euro e a favore della Lira questo è pacifico, ma forse l'articolo di oggi con un bel titolo "Lira di Grillo" ha esagerato!
Sono in ritardo, ma è mia intenzione quella di dare un contributo seppur minimo al titolo in prima pagina del noto quotidiano Il Giornale di domenica 20 gennaio u.s., dove compariva a lettere cubitali per descrivere la morte di più di un centinaio di persone emigranti dalla Libia: “Strage buonista.”
Janus alla Libreria Libri e Libri di Monza
Giovedì 21 febbraio 2019 dalle ore 18:00 alle 19:30
Via Italia, 22, 20900 Monza MB, Italia
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/304616993527683/
Presentazione del Romanzo Storico Janus, della Collera di Nerone, il discorso della libertà di R.C. MIradoli, MarcoSerraTarantola Editore alla libreria Libri e Libri di Monza.
Janus è il secondo capitolo della saga dei Pisoni, la Chronica Pisonum.
Sotto il regno di Nerone, 30 anni dopo le vicende narrate nell’Epistola a Tiberio, a pochi giorni dal rogo di Roma, un plico contenente un manoscritto viene rinvenuto casualmente nella casa patrizia della famiglia del Senatore Gaio Calpurnio Pisone.
Si tratta di una copia dell’Epistola a Tiberio che il fratello di questi aveva fatto consegnare alla propria famiglia, a Roma, tramite un piccolo uomo, di nome Zaccheo. Sarà l’inizio di una serie di vicende che coinvolgeranno Nerone, Pietro e Paolo, Seneca e i Pisoni congiurati contro Nerone, fino alla deposizione dell’imperatore stesso, ultimo rappresentante della dinastia Giulio-Claudia.
Vi aspetto tutti sabato 15 dicembre, dalle 16.30 alla libreria Lirus di Via Vitruvio 43 Milano (di fianco alla Stazione Centrale) per la presentazione di:
JANUS - Della collera di Nerone: il discorso sulla libertà, Marcoserratarantola Editore 2018.
La statua che vedete nell’immagine si trova a Montecarlo ed è realizzata in modo affascinante. Infatti essa è ottenuta, oltre che dallo scavo esteriore “togliendo” perciò materia da blocco di marmo come di consueto fa lo scultore, anche scavando al proprio interno in modo quasi miracoloso. Il risultato è uno strato sottile residuo, denominato “il mantello della coscienza”: è come se questa statua ricoprisse il nulla che sta al proprio interno dando l’idea di vuoto il quale inevitabilmente sembra sostenere dall'interno la struttura.
Alla vanteria tutta traballante di chi rivestendo un ruolo istituzionale, quale quello di Sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (mi riferisco a Lucia Borgonzoni), di non leggere un libro da più di tre anni e di aver sfogliato per caso Il castello di Kafka prima ancora, si risponde invero con l'esortazione alla lettura; non che i libri tutti già contengano tutto lo scibile umano ed essi siano l'unico veicolo della cultura medesima, ma neanche il contrario, divenuto in molti pure oggetto di vanto.
Se merito vi fu, dunque, per il santuario di Oropo nell’Attica, saccheggiato da Atene nel 156 a.C., quello fu proprio di essere vittima di un’ingiustizia.
Combattuto come sono anche io fra coloro che pensano o, come mi piace suppore, hanno un alto sentire intellettuale e umano, a riguardo della nave Aquarius che letteralmente in cattive acque deve attraversare il Mediterraneo; combattuto come sono nel vedere come la stessa nave dei profughi debba cercare di farsi strada fra ostili manifestazioni di rifiuto e imponderate, isteriche quanto irrealistiche proteste di accoglienza....
Per una volta, in questo blog non voglio parlare di un libro (anche se poi lo farò) per dedicare la nostra attenzione a un programma tenuto sul canale 54, Rai Storia, e che in un certo senso coinvolge l’attenzione dei miei lettori (i quali non cessano di incoraggiarmi a concludere il mio secondo romanzo) sulla figura di un potente del passato che sarà uno dei protagonisti della mia storia: voglio dire Lucio Domizio Enobarbo Nerone.
Imperdibile senza meno è il prezioso volumetto del noto vaticanista Aldo Maria Valli, “266. Jorge Mario Bergoglio Franciscus P.P.” edito da liberilibri.
In un volume quasi privo di dialoghi e di discorso diretto, Olivier Guez, nel suo “La scomparsa di Josef Mengele,” edito in Italia da Neri Pozza, ci lascia in una sospensione continua raccontandoci il romanzo della vita del medico e ufficiale nazista delle SS, ai più tristemente noto come il Todesengel, l’angelo cioè della morte del campo di sterminio di Auschwitz.
Volere scomparire è desiderare di non essere mai vissuti?
Premessa: svelerò la trama e il finale di questo giallo tedesco che prende titolo dal suo protagonista, l’investigatore privato Süden.
In fondo non conosciamo già il finale della nostra esistenza? Non è certo quello a renderla interessante e degna di essere vissuta. O persino rivissuta.
Il tema è proprio questo: se ci fosse data una seconda vita o ce la creassimo da soli, andrebbe diversamente, o meglio: servirebbe?