Il blog di Renato Carlo Miradoli

Ode al minore

Tutti conosciamo scrittori di fama: vi sono però scrittori minori che hanno lasciato opere che pochi possiamo apprezzare come tra amici appassionati di un libro di Carlo Castellaneta, un bellissimo Notti e Nebbie di cui oggi consiglio la lettura: nella letteratura si parla di opere minori anche di un grande scrittore, e si scopre che sono quelle cui egli stesso è più affezionato.

 

Jonathan Bazzi, Febbre: un rapper letterario.

ovvero

Il Giovanni Testori dei nostri giorni e la sora Cecioni dell’irrangiungibile Franca Valeri.

Alternando un capitolo sulla propria infanzia e biografia, e uno sulla vicenda clinica più recente e che lo vede protagonista nello scoprire di essere sieropositivo, Febbre (Fandango 2020) l’imperdibile volume del finalista al premio strega Bazzi ti obbliga a non interrompere la lettura anche se hai sonno, oppure hai fame ed è l’ora di cena.


 

Mai avrei pensato che studiando la biografia di Diocleziano sarei stato coinvolto nella polemica sulla proposta di legge Zan-Scalfarotto sull'omofobia, e di arrivare a rilevare nella CEI, nei cristiani di oggi, i comportamenti dei persecutori dei cristiani di allora. Ma è successo!

 

Splendido, come è splendido qualsiasi ragionare su Dio, è l'articolo di Juliàn Carrón, La lezione di don Giussani: Dio ci ha creati per la gioia

 https://it.clonline.org/news/attualit%C3%A0/2020/05/27/carr%C3%B3n-giussani-avvenimento-vita-uomo-corriere; che recensisce il libro di Don Luigi Giussani: Un avvenimento nella vita dell'uomo, Bur Rizzoli e apparso sul Corriere della Sera del 27 Maggio 2020 alla pagina 39.

Nell'articolo tutto molto bello al punto da invogliare all’acquisto del volume!

 

 

Elogio della Confusione

Dopo l'Elogio della follia del grande Erasmo da Rotterdam, ecco il mio più modesto Elogio della Confusione.

  

Negli ultimi giorni del Terzo Reich la storia corre troppo, con l'esercito russo che dilaga nel territorio tedesco, la propaganda ancora più furiosa di Goebbels, i bambini mandati al massacro contro gli eserciti nemici, l'esercito allo sbando, i bombardamenti sullle città, la penuria di cibo.

  

C'è un passo dei Promessi Sposi nel quale si parla della vita a cui è condannata la Monaca di Monza e della grandezza della religione Cristiana in grado di consolare tutto e tutti.

 

 

Quanto desidero offrire all'attenzione dei miei (ormai non più pochi) lettori è la visione di un video di YouTube (visto? Scrivo di cose antiche, ma sono triste vittima della tecnologia anche io!); dicevo di voler offrire la visione di un'ottima lezione del professore Alessandro Barbero a un gruppo di studenti. Egli tiene una lezione sui principi storiografici ispiratori di Marc Bloch, storico della prima metà del ventesimo secolo, dando a essa un taglio ragionato, come si suol dire. E questo taglio è biografico: voglio dire come Barbero utilizzi appunto la vicenda biografica di Bloch per individuare i germi che hanno ispirato il nuovo modo di fare storia da parte dell'arcinoto storico francese.

 


 

Epistola a Tiberio, primo capitolo della saga dei Pisoni, ha vinto il premio Equilibri2019

 

 

 

Alessandro Barbero non cessa di stupire con i propri scritti di storia. Ve lo dice uno che sta leggendo il colossale "Costantino il vincitore," pubblicato da Salerno Editrice 2016 di cui parlerò appena lo avrò finito.

 

 

Per quanto lunare possa sembrare il fare un’affermazione come quella che potete vedere nella foto, qualcuno ancora oggi nel 2019 in un clima di ignoranza religiosa in particolare e non solo, in un avanzato stato di decomposizione della cultura storica e dell’attività filosofica fra un rosario ostentato (da buon poligamo e padre di figli da matrimoni diversi!) e un vangelo, quasi fosse San Paolo, brandito come una spada (senza averlo mai letto: sia ben chiaro!), qualcuno può ancora vantare di sapere cosa sia il sinodo di Papa Stefano VI, quello di Giovanni IX nonché della storiaccia di Papa Formoso. Ce ne compiacciamo di certo.

 

 

Se il lettore, anche il più sbadato, riuscirà mai a superare l’imbarazzo tutto italiano di fare ogni male possibile alla lingua di Dante e di, appena ciò è possibile, inventarsi sostantivi mobili al femminile per ideologia tutta sedicente femminista di nuovissima maniera (vedi la recente circolare del Comune di Milano che ci vorrebbe far dire il bruttissimo “Assessora”) o, come in questo caso (faccenda molto grave per un grandissimo editore come Einaudi i cui libri sono per molti versi i più belli sul mercato editoriale!), di accenti errati sul pronome riflessivo doppio sé stesso/i, sé stessa/e o sulla prima persona indicativo presente del verbo dare, io dò (!!!), sperando il De Giovanni se ne dissoci quanto prima: se il lettore, dicevo, ci riuscirà, ecco il mio consiglio più spassionato: leggete i romanzi della serie: I bastardi di Pizzofalcone, già noti al pubblico per la programmazione televisiva omonima di un anno o due appena trascorsi.

  

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